giovedì 19 maggio 2011

Provincia: la lotta all’ultimo voto

17 Maggio 2011, Articolo del 17 Maggio 2011 Gazzetta di Mantova
Fava: non cerco alleati
Pastacci: via al confronto
di Sandro Mortari

Sarà una sfida all’ultimo voto quella che andrà in scena domenica e lunedì 29 e 30 maggio prossimi. Alessandro Pastacci e Gianni Fava hanno ora a disposizione due settimane per confermare i consensi avuti tra domenica e ieri e per catturare quelli che serviranno per vincere la presidenza della Provincia. Da oggi, dunque, si apre la caccia ai voti degli altri sei candidati (e delle loro sette liste) esclusi dal secondo turno. Come faranno a rendersi attraenti? Che strategia metteranno in campo per convincere ad appoggiarli forze che, al primo turno, erano avversarie?


Prima domanda: Al ballottagio con chi intende allearsi?
Seconda domanda: La prima ragione per non votare l’avversario
Terza domanda: Un buon motivo per scegliere lei

Alessandro Pastacci:
  1. Da domani (oggi per chi legge, ndr.) inizieremo a valutare le possibilità di confrontarci con gli altri candidati e con le altre liste. Non c’è ancorauna condizione predefinita su questo punto. Almomento, posso dire che in vista del ballottaggio ciconfronteremo sul programma che abbiamo messoin campo e sul nostro metodo di lavoro che stiamoportando avanti basato, appunto, sulla condivisionedi idee e progetti. La nostra proposta è stata accolta molto bene, nei suoi contenuti, in tutta la provinciae il dato significativo è la città, dove possiamo dire che è stata compresa da gran parte dei suoi cittadini.
  2. Come abbiamo ribadito in campagna elettorale,la prima ragione per non votare il mio avversario è l’assenza di programma, di progetti che guardino a Mantova e la mancanza di coerenza dimostrata dalla coalizione di centrodestra.Noi abbiamo un progetto per tutto il Mantovanoche tocca le varie aree di competenza della Provincia. Inoltre perché abbiamo persone che conoscono il loro territorio e che hanno dimostrato di saper governare visto che molti provengono, mecompreso, dalle amministrazioni locali. Questo per noi è l’elemento fondamentale per assicurare qualitàdella proposta e capacità di governo. Questi sono i motivi per cui gli elettori dovrebbero scegliere me e la nostra proposta.
Gianni Fava:
  1. Io intendo allearmi con i cittadini mantovani. Sinceramente, posso dire di non avere ancora valutato la questione. Non escludo convergenze con altre liste ma, di sicuro, non le vado a cercare. Io ho un programma per i mantovani, non per i partiti. E il risultato elettorale lo dimostra: siamo in controtendenza con il resto del paese, il centrodestra perde valanghe di voti ma la Lega a Mantova migliora il dato di cinque anni fa: addirittura, quasitriplichiamo i voti. Continuiamo, dunque, a cresceree questo ci dice che la nostra ricetta è buona. E osservo, a livello nazionale, che dove il centrodestra ha schierato un candidato leghista anche nelle regioni rosse si va al ballottaggio e, quindi, si regge. Ora da noi c’è il secondo turno e scendono in campo i due candidati. Vedremo.
  2. La ragione per non votare il mio avversario è che dietro ha un regista ben definito. Dietro Pastacci c’è Zaniboni, votare il primo è come votare il secondo. Tocca ora ai cittadini, in piena autonomia, fare un bilancio di quello che ha fatto Zaniboni, visto che è l’uomo che negli ultimi 30 anni ha determinato le scelte per i mantovani. E io credo con un bilancio del tutto negativo per il nostro territorio.
  3. Un buon motivo per scegliere me è che sono dinamico e intraprendente, ho molta voglia di fare e tanto entusiasmo.
Abbiamo cercato di capire come i due candidati si muoveranno rivolgendo loro tre domande uguali. Fava risponde che, pur non escludendo convergenze, non andrà a cercare nuove alleanze perché, dice, «io mi alleo solo con i cittadini ». Pastacci dice che il faro capace di guidare eventuali nuove alleanze è il suo programma, accompagnato da un metodo di lavoro basato sul confronto e sulla condivisione di idee e progetti. Entrambi sono prudenti in questo frangente. La realtà è che per vincere entrambi dovranno stringere nuove alleanze. Perché l’ultima sfida si gioca sul filo di pochi voti. E allora, dove potranno “pescare” Fava e Pastacci per sperare in un esito positivo del ballottaggio? Guardando il panorama delle sedici liste in campo, ed escludendo quelle che già al primo turno erano collegate ai due sfidanti, il centrosinistra sembra avere un bacino più ampio in cui gettare le reti. Anche se quelle acque potrebbero rivelarsi più pericolose del previsto. Innanzittutto, dietro l’operazione Pastacci c’era l’obiettivo di agganciare, prima o poi, l’Udc. Le urne hanno premiatoil partito diCasini con oltreil 5% deiconsensi.
L’Udc, però, storce il naso difronte ad un’alleanza col centrosinistra. Ecco, non è azzardato dire che il centro moderato sarà il più corteggiato sia da Fava che da Pastacci. Il quale potrebbe rivolgersi anche ai socialisti di Rebuschi (a cui il Pd tiene molto), all’estrema sinistra che ha sostenuto Grassi e agli ambientalisti della Costani.
Ci sarà, però, da lavorare per superare le divisioni. Fava potrebbe puntare sul Nuovo Polo di Beduschi, mentre difficilmente potrebbe contare sui voti del padano Lamagni, ex leghista espulso.

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