giovedì 26 maggio 2011

Fava determinato a risolvere il problema della raffineria Ies, Pastacci più morbido

Gazzetta di Mantova del 24 maggio 2011

Il leghista: tolleranza zero se inquina.
Il civico: indennizzi da tutte le aziende coinvolte
E’ sull’ambiente lo scontro più pesante
Candidati divisi sul caso raffineria
di Nicola Corradini

La questione ambientale e l’approccio nei confronti del polo chimico sono nodi su cui i due candidati si sono scontrati con maggior passione.
Entrambi si appellano al rispetto delle regole, ma quando si tratta di dire chi dovrebbe (o avrebbe dovuto) intervenire con incisività, le opinioni divergono: perchè il leghista Gianni Fava accusa l’amministrazione provinciale uscente di aver usato pesi e misure diversi per la raffineria rispetto ad altre situazioni critiche e il candidato civico del centrosinistra, Alessandro Pastacci, gli ribatte che «se vi sono casi di inquinamento che portano ad un pericolo è il sindaco che deve intervenire».
Fava, poi, è «per la tolleranza zero nei confronti non del petrolchimico in generale, ma della raffineria in particolare. Verso chi continua ad inquinare si debbono intraprendere azioni anche drastiche come la chiusuradegli impianti». E Pastacci? Il civico dice che occorre riunire tutti i soggetti coinvolti «per mettere in sicurezza tutti gli impianti produttivi e per avviare le bonifiche, i cui costi non devono andare a carico delle comunità». E poi fa l’affondo politico. «I finanziamenti per le bonifiche sono stati tagliati da un atto parlamentare — dice guardando Fava — in ogni caso sarà necessario chiedere degli indennizzi, la situazione è articolata e non si sta parlando di una sola azienda».
Fava gioca l’asso. «La Provincia è poco trasparente — dice — hanno scoperto centinaia di fusti contenenti sostanze tossiche nel petrolchimico. L’amministrazione Fontanili è stata informata ma non ha diffuso la notizia.
Come mai, invece, a Quingentole (dove era stato utilizzato sui campi compost ricco di metalli pesanti) ha mandato una lettera al sindaco per sequestrare tutto? Perchè alla raffineria non ha fatto lo stesso? Per non urtare la Cgil?» Pastacci non si tira indietro: «Dovremmo chiederci piuttosto perché non è intervenuto il Comune di Mantova, visto che quando c’è pericolo è il sindaco a dover intervenire con atti dovuti ».
I toni restano accesi quando si parla della Wsr, lo stabilimento di trattamento di terreni inquinati che si vorrebbe costruire a S. Giovanni del Dosso. Visto che la Provincia deve dare l’autorizzazione, come si comporteranno in caso di elezione? Pastacci, come ex sindaco di Quistello, spiega di aver «vissuto in prima persona gli incontri che ci sono stati. Quella è una zona a vocazione agricola e il profilo produttivo di quello stabilimento non è appropriato. Sarà importante recepire i pareri di abitanti e enti locali, che sono per il no». Fava lo incalza. «Ovviamente non si possono fare scelte contro i territori, e quindi mi prenderei la responsabilità di non dare l’autorizzazione.
Ma non capisco come la pensa Pastacci. Ha detto sì o no? I Comuni danno pareri obbligatori ma non vincolanti, per legge è la Provincia che deve decidere sull’autorizzazione. Ed è incredibile che l’amministrazione Fontanili non abbia mai detto come la pensa». E Pastacci: «Io ho risposto. Vanno sentiti i comuni, vuoi togliere loro il diritto di esprimersi?».
E sulla Città dei motori, combattutissima da Fontanili, che ne pensano? «Situazione da approfondire» dice Pastacci. «Incontriamo le amministrazioni venete cercando almeno di ottenere qualche beneficio. Fontanili ha lanciato accuse pesanti ai costruttori, dimenticando che sono suoi soci».
Il tema ambientale diventa per Fava motivo d’attacco a Fontanili anche quando si parla dei veleni di Valdaro. «Situazione disastrosa simbolo della
giunta uscente» dice il candidato del centrodestra. «E’ chiaro gli enti preposti dovranno affrontare la situazione con rigore» osserva Pastacci. Parliamo di occupazione? «La gestione dei centri provinciali per l’impiego è stata fallimentare — attacca Fava — occorre cambiare mentalità, spiegare a chi cerca lavoro che c’è molto bisogno in agricoltura. E invece c’è solo la manodopera straniera. E’ sbagliata anche la politica delle gare al ribasso, che favoriscono grosse ditte edili di altre regioni, anche del sud. E’ ora di fare gare ristrette alle ditte del territorio come consente la legge». Pastacci vuole puntare sul «ruolo della Provincia nel favorire l’incontro tra l’offerta e la domanda di lavoro tramite i centri per l’impiego ma anche attraverso un orientamento della formazione professionale, e ovviamente dell’Università. Ma il Governo deve modificare il patto di stabilità e liberare delle risorse».

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